Divertimento Ensemble
Elio Marchesini

Ritroviamo in Exotica l’atteggiamento provocatorio che caratterizza molti lavori di Mauricio Kagel. Qui, vuole “mettere in discussione il dominio della musica e della cultura occidentale”, tornando ai primordi “del fare musica, quando il canto era ancora tutt’uno con la produzione del suono da oggetti semplici e quotidiani”.

È una partitura visionaria in cui sei musicisti devono interagire, improvvisare e performare con strumenti musicali rigorosamente “non europei”: l’intento è quello di mettere in discussione il concetto di pratica sullo strumento da parte dello strumentista (specializzato non solo su un repertorio specifico, ma anche su uno specifico strumento). Altrettanto interessante è la riflessione sullo strumento come estensione del corpo e sul conseguente utilizzo della voce da parte dell’esecutore nella propria interpretazione. Kagel scrive infatti un pezzo in cui l’interprete deve suonare e cantare “con la medesima qualità” una strumentazione (e non solo uno strumento) che gli è estranea.