Kebyart Saxophone Quartet

“Suonare Mozart con i sassofoni? Prendere la musica del compositore salisburghese e riprodurla l’altoparlante del quartetto di sassofoni è una vera dissonanza temporale.

Quando morì Mozart 1791, passò ancora mezzo secolo prima che il belga Adolphe Sax introducesse un nuovo strumento, il sassofono, al pubblico. Tuttavia, non è irragionevole affermarlo come innovativo e per quanto fantasioso fosse Mozart – scrisse anche per l’armonica a vetro – lo avrebbe sicuramente fatto scritto per esso se avesse conosciuto lo strumento. Riunendo due elementi apparentemente sconnessi come Mozart e il sassofono, le porte si aprono improvvisamente su mondi sonori affascinanti e stimolanti che ci permettono di scoprirne di nuovi colori e sfumature in un compositore di cui è fatto quasi tutto. Dopotutto, cosa sarebbe? la consonanza sia senza dissonanza? È la dialettica tra i due che dà alla musica il suo valore Magia. È basato il primo quartetto di sassofoni del famoso clarinettista e compositore Jörg Widmann sull’idea del capriccio. Lui stesso li definisce come “brevi pezzi molto diversi che esplorano il possibilità dei quattro sassofoni: dal quarto di tono cromatico iniziale Ascensió, fino a due pezzi sonori, un valzer e 2 corali, fino alla Zirkusparade finale, dal più sacro serietà alla commedia più esuberante”.

L’anno 2025 segna il 150° anniversario di uno dei più importanti compositori francesi storia della musica, Maurice Ravel, che fu anche un grande sostenitore del sassofono, compreso il strumento in alcune delle sue opere più iconiche come il Bolero o l’orchestrazione di Pictures ad una mostra. A parte quel gioiellino che è la Pavane pour une infante défunte, l’omaggio è completo con una libera fantasia sulla musica del compositore francese, commissionata a Joan Pérez-Villegas, a musicista che, come Ravel, incarna il paradigma della creatività.”