Dmitry Batalov

Torna sul nostro palcoscenico il giovane pianista russo Dmitry Batalov con tre capolavori della letteratura pianistica della seconda metà del secolo scorso: la terza sonata di Pierre Boulez, pensata come una sorta di “work in progress e articolata in “formanti” il cui ordine di esecuzione viene scelto dall’esecutore, quindi “opera aperta”; i Sei studi sul naturalismo integrale di Marco Di Bari, ispirati non alla forma della natura, ma alla sua sostanza strutturale, alla natura nel suo farsi; e a chiudere il programma il lavoro di Luc Ferrari, una composizione “destinata particolarmente ai musicisti jazz” - scrive l’autore, che devono - “interrogarsi sulla questione del ritmo”, seguendo musicalmente una traccia audio registrata.