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domenica 28 Luglio 2024

Montepulciano (SI)

Chiesa di Santa Maria delle Grazie [Mappa]
INGRESSO GRATUITO

Programma

Georg Friedrich Händel
Ouverture dall’opera "Il pastor fido"
Antonio Vivaldi
Concerto in fa maggiore (trascrizione per tastiere di Johannes de Gruytters dal Concerto per violino e orchestra in Sol maggiore RV 310)
Johann Jakob Froberger
Suite XI in Re maggiore
Wolfgang Amadeus Mozart
Adagio in do minore per Glasharmonika K.617
Johann Christian Bach
Ouverture in Re maggiore

Il Pastror fido è un’opera in tre atti composta da Georg Friedrich Händel su libretto di Giacomo Rossi basato sulla commedia pastorale di Giovan Battista Guarini. L’opera fu composta nel 1712 e andò in scena il 22 novembre dello stesso anno. La prima ottenne uno scarso successo. Le aspettative del pubblico erano altissime, soltanto un anno prima Händel aveva trionfato con il suo Rinaldo. Probabilmente la tiepida accoglienza fu dovuta anche alla trasposizione di Rossi che, nel semplificare l’intreccio e limitare il numero dei personaggi, tolse inevitabilmente drammaticità e coerenza alla vicenda. Nel 1734 l’autore ne fece due diverse versioni, andate in scena entrambe a Londra e che presentavano molte modifiche rispetto alla versione originaria.
Oggi ascolteremo, nella trasposizione per organo, l’Ouverture, in sette movimenti, che probabilmente era stata pensata come pezzo staccato per orchestra e solo in un secondo momento inserita come parte integrante dell’opera. 

Il Concerto in sol maggiore per violino e orchestra di Antonio Vivaldi è stato composto nel 1711 ed è contenuto all’interno de L’estro armonico, raccolta di dodici concerti per violino, orchestra d’archi e basso continuo, pubblicato nello stesso anno. 
Dopo la pubblicazione del volume, Johann Sebastian Bach realizzò trascrizioni per clavicembalo di alcuni concerti. Del Concerto in sol maggiore fece una trascrizione in fa maggiore. Anche la trascrizione per tastiere che ascolteremo oggi è in fa maggiore, realizzata da Johannes de Gruytters nel 1746.

Johann Jakob Froberger è considerato il codificatore della Suite nella sua forma standard in quattro movimenti: Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga. Studia organo a Roma con Girolamo Frescobaldi per quattro anni e successivamente, sotto la protezione dell’Imperatore d’Austria Ferdinando III, diviene uno dei clavicembalisti più affermati e acclamati d’Europa.
Le sue composizioni risentono dell’influenza di Frescobaldi ma anche di quelle di autori tedeschi e francesi con i quali entra in contatto durante i suoi numerosi viaggi. La Suite in re maggiore è l’undicesima delle sue trenta Suite.

L’Adagio in do minore per Glasharmonika K 617 di Wolgang Amadeus Mozart è stato composto a Vienna nel maggio del 1791. Originariamente fu scritto per flauto, oboe, viola, violoncello e «armonica di vetro», Glasharmonika, strumento molto in voga in quegli anni e apprezzato dal pubblico. L’Adagio in do minore venne composto da Mozart per Marianna Kirchgassner, virtuosa cieca dello strumento, molto celebre al suo tempo. Il brano venne eseguito per la prima volta a Vienna il 19 agosto 1791.

Undicesimo figlio di Johann Sebastian Bach, Johann Christian Bach è considerato uno dei maggiori compositori della sua epoca, esponente dello stile galante, anche se il suo stile influenzò la successiva generazione di compositori tanto da ritenerlo uno dei precursori del Neoclassicismo. Il suo stile è molto lontano da quello del padre, ma anche da quello del suo più celebre fratello Carl Philipp Emanuel Bach. Tra la sua produzione di musica strumentale troviamo anche alcune sinfonie, da quella in Re maggiore è tratta l’Ouverture che sentiremo oggi. (Myriam Bizzarri)

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