Accademia del Ricercare

In tempo di Quaresima e particolarmente durante la Settimana Santa in tutta l'area cattolica era usuale l'esecuzione di Oratori presso diverse istituzioni pubbliche e private che andavano dalle cappelle delle corti, ai palazzi aristocratici, alle cattedrali e alle chiese legate ai più importanti Ordini religiosi in particolar modo Filippini e Gesuiti. La nascita del genere dell'Oratorio che in forma musicale e teatrale narrava le storie evangeliche, bibliche o dei santi dell'agiografia cristiana, è da situare a Roma nella prima metà del Seicento con Carissimi e le sue Historiae Sacrae, nelle quali si faceva ancora uso del latino, presso l'Oratorio del SS. Crocifisso, ed era stata la risposta curiale ed ecclesiale al teatro musicale che si andava diffondendo con un successo travolgente in tutta Italia. Tanto è vero che il latino fu ben presto abbandonato per l'italiano e l'oratorio andò sempre più avvicinandosi alle forme correnti del dramma in musica, con le sue arie, recitativi, ritornelli e così via. Tutti i grandi e minori compositori dell'età barocca, lungo il corso del Sei-Settecento si cimentarono nel genere, Maddalena ai piedi di Cristo fu scritta a Venezia probabilmente tra il 1697 e il 1698. Il libretto serrato e coeso di Lodovici Forni (utilizzato anche da Bononcini nel 1690) è basato su Luca 7,36-50, con l'aggiunta di Marta da Giovanni 11,1-2 e 12,1-4. Per scopi drammatici, Forni ha introdotto le figure dell'Amore Celeste e Terreno (che rappresentano il bene e il male) in combattimento per l'anima di Maddalena, la cui indecisione e angoscia – non riflesse nella scarna narrazione biblica – sono rappresentate in modo commovente. La musica è convenzionale per l'epoca. Tutte le arie sono in forma da capo, alcune su piccola scala e intime e scritte solo per il continuo, altre ampliate e utilizzando forze orchestrali più grandi, di natura più sgargiante e operistica. Ci sono solo tre arie concertate, tutti duetti per l'amore terreno e celeste, e le relazioni tra i personaggi sono esplorate solo nei recitativi, con le arie che riflettono una varietà di stati d'animo ed emozioni. La scrittura strumentale è costantemente fantasiosa ed espressiva, e molte delle arie, soprattutto quelle di Maddalena nel corso della sua rinuncia ai piaceri mondani in favore di Gesù, sono piene di sentimento ed eccezionalmente belle. Händel probabilmente incontrò Caldara a Roma e potrebbe aver imparato qualcosa da lui; in ogni caso il paragone non è affatto sfavorevole a Caldara.