Ronald Brautigan

Atteso in stagione nel 2019, poi costretto dalla pandemia a rinviare a data da destinarsi i concerti in agenda, approda finalmente a Mantova il pianista olandese Ronald Brautigam, 69 anni, un interprete che curiosamente ama spendere il proprio talento sia su strumenti antichi che moderni con esiti superlativi. Quella che impagina è una locandina di capolavori pianistici.
Formatosi con Rudolf Serkin, annoverato tra i più celebri pianisti del secolo scorso, ed autore di numerose registrazioni discografiche che gli sono valse alcuni importanti premi internazionali tra cui alcuni Edison Award, un Diapason d’Or, due Midem Classical ed un Deutsche Schallplattenkritik accanto ad orchestre e direttori di prima grandezza, Brautigam con questo programma mantovano esprime pienamente la sua conoscenza del mondo classico. Con un doppio appuntamento ravvicinato, su strumento moderno dunque si ascoltano la Sonata in sol maggiore n. 54 di Joseph Haydn apparsa nel 1784 durante il lungo periodo di servizio per gli Esterhazy, quindi il poco noto ma assai interessante Rondò in la minore K 511 risalente al 1787, pagina che volge verso uno sperimentalismo lontano da semplici propositi di intrattenimento.
Proseguendo, il programma include poi la celebre Sonata beethoveniana “Les Adieux” che celebra nel 1809 l’assenza da Vienna dell’arciduca Rodolfo d’Austria, ed infine uno dei lavori estremi di Schubert, la penultima Sonata che egli scrisse due mesi prima della morte, che ne illustra la sensibilità nutrita da grandi sofferenze.