Toți Scialoja - Animalia - Musica e Pittura

Antonio “Toti” Scialoja (Roma 1914; Roma 1998) è stato uno dei protagonisti della lunga esperienza astratta in Italia. Intellettuale e artista eclettico, lascia gli studi di giurisprudenza dal ‘37 per la poesia e soprattutto per la pittura. Frequenta il contesto culturale romano della Galleria Cometa e nel ‘39 partecipa alla prima di tante Quadriennali, segnando l’esordio di molte altre esposizioni personali e collettive, nazionali ed internazionali. Dal ‘47 si dedica al teatro, che sarà sempre parte integrante della sua ricerca, collaborando con scrittori, musicisti, registi e coreografi d’avanguardia. Nell’arte, dopo una prima esperienza espressionista, giunge dal ‘55 ad un linguaggio pittorico astratto- concreto, ricco di forte carica materica e declinato a tecniche diverse. Dagli anni ’70, la sua raffinata vocazione poetica riemerge traducendosi in numerose raccolte di “versi” alcune da lui stesso illustrate. Se gli anni ’70 segnano un periodo di scarsa operosità artistica, negli anni ’80, Scialoja riprenderà con una nuova energia la sua poetica pittorica. Dal 1982 sarà Direttore, e prima ancora, docente di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma, ispirando il percorso di molti artisti contemporanei.

Nella pinacoteca sono presenti 2 opere di Scialoja.

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Animalia

La città, grande cimitero del regno animale, si richiuse asettica sulle ultime carogne seppellite con le ultime loro pulci e gli microbi. L’uomo aveva finalmente ristabilito l’ordine del mondo da lui stesso sconvolto. Per ricordo di quella che era stata la fauna, la biblioteca di Teodora avrebbe custodito nei suoi scaffali i tomi di Buffon e di Linneo. Così almeno gli abitanti di Teodora credevano, lontani dal supporre che una fauna dimenticata si stava risvegliando dal letargo, tornava alla luce dagli scantinati della biblioteca. Le sfingi, i grifi, le chimere, i draghi, gli ircocervi, le arpie, le idre, i liocorni, i basilischi riprendevano possesso della loro città.

Italo Calvino