Il portale dedicato agli eventi di musica classica

Francesco Bravo
Alessandro Padoan

IL MODELLO SOMMO, LO STILE SENSIBILE, LA SPERIMENTAZIONE: Due generazioni Bach e l’ultimo Mozart

Arcugnano (VI)
Chiesa di Santa Giustina [Mappa]
domenica 5 novembre 2023
ore 18:00

Programma

Johann Sebastian Bach
Concerto per 2 Clavicembali in Do maggiore, BWV 1061
Wilhelm Friedemann Bach
Sonata for 2 Harpsichords in F major, F.10
Wolfgang Amadeus Mozart
“Ein Stück für ein Orgelwerk in einer Uhr” in Fa min./magg. KV 594 (realizzazione per due Clavicembali)
Andante “für eine Walze in eine kleine Orgel” in Fa magg. KV 616 (realizzazione per due Clavicembali)
Allegro e Andante (Fantasia) in Fa min. “für eine Orgelwalze” KV 608 (realizzazione per due Clavicembali)

Artisti

Francesco Bravo clavicembalo
Alessandro Padoan clavicembalo

Rassegna

Musica antica ad Arcugnano 2023

Informazioni

INGRESSO GRATUITO

Il concerto si apre nel nome di Johann Sebastian Bach, al quale fu dedicato lo scorso anno l’intero programma del progetto della nostra Accademia Berica per la Musica Antica incentrato sull’uso di due clavicembali. L’opera che abbiamo scelto per questa occasione è il Concerto per due Clavicembali in Do magg. BWV 1061, che fu composto a Lipsia nei primi anni ’30 del Settecento. Nonostante il concerto preveda anche l’intervento sporadico degli archi, sembra in realtà scritto proprio per due soli clavicembali obbligati e così noi lo eseguiamo questa sera. Inoltre questo concerto, a differenza di altri che Bach compose per due o più clavicembali, ma che sono per lo più trascrizioni da concerti per violino o per altri strumenti, è sicuramente stato scritto in origine proprio per le nostre due tastiere. Le parti separate manoscritte dei due clavicembali risalgono agli anni 1732-35 e furono copiate dalla moglie Anna Magdalena. A rafforzare l’idea che si trattasse in origine proprio di “Duetto” o di Concerto per due clavicembali concertanti, valga l’osservazione che le parti affidate agli archi, che svolgono una semplice e non essenziale funzione di ripieno, non risalgono a questo periodo e furono molto probabilmente aggiunte in seguito. La scrittura contrappuntistica intensa e magistrale del primo movimento, accompagnata da una fresca invenzione melodica, esalta per la prima volta il ruolo e le possibilità dei due strumenti a tastiera e inaugura un genere che sarà poi praticato dagli allievi e dai figli di Bach, soprattutto Carl Philipp Emanuel e Wilhelm Friedemann. Meraviglioso l’Adagio ovvero Largo centrale (al quale non furono aggiunti gli archi nemmeno nella versione più tarda e definitiva), in cui si riconosce una polifonia a quattro voci che mette in luce la cantabilità dei due clavicembali. Anche nella Fuga finale sono esposte le quattro voci con entrate successive, prima le due affidate al primo cembalo, seguite da divertimenti, poi le altre due eseguite dal secondo cembalo. Segue la presentazione di nuovo materiale, spesso con l’alternanza dei due cembali con funzione “solistica”, che poi a tratti si riuniscono in un’intensificazione contrappuntistica che va ben oltre la contrapposizione di “soli” e “tutti” tipica del concerto vivaldiano, per assumere quella cifra stilistica nuova generata proprio dall’impiego sapiente dei due strumenti a tastiera.

Del primogenito di Johann Sebastian, Wilhelm Friedemann Bach, presentiamo il Concerto à duoi Cembali Concertati (così il titolo presente nell’autografo conservato nella Staatsbibliothek di Berlino, sezione musicale del patrimonio culturale prussiano), in altre fonti successive indicato come Duetto e anche come Sonata. Lo stesso J. S.Bach ne copiò varie parti, tanto che per molto tempo gli si attribuì erroneamente l’opera. Anche Johannes Brahms, nel 1864, ne curò un’edizione per due pianoforti, evidentemente affascinato da questa musica.
Questo Concerto, in Fa maggiore, fu composto intorno al 1740, perciò nel periodo in cui W. F. Bach si trovava a Dresda (1733-1746) come organista della Chiesa di S.Sofia. Fu per il giovane compositore un periodo fecondo, soprattutto per la produzione di musica strumentale, in ciò favorito dagli stretti contatti che sicuramente ebbe con gli strumentisti della famosa orchestra di corte del re Augusto III, nel periodo in cui era Kapellmeister Johann Adolf Hasse. Il carattere di concerto, e con esso la maggiore assonanza con i concerti del padre, si ritrova chiaramente nel movimento finale, Presto, che presenta l’alternanza di “solista” (nel dialogo più rarefatto fra i due cembali) e del “tutti” dell’orchestra (l’unisono dei due strumenti), in una forma simile al rondò. Il primo movimento è invece già chiaramente scritto nella forma sonata, con due soggetti ben definiti e contrastanti, di cui il primo si caratterizza da un ritmo sincopato insistente, e una sezione riservata allo sviluppo. Anche nel secondo movimento, Andante, proposto nella relativa tonalità di Re minore, si riconoscono sia la forma sonata con due soggetti di diverso carattere, sia la personale sensibilità espressiva e cantabile di Wilhelm Friedemann. Ad un tempo, comunque, non si può non notare nella scrittura anche la continuità con l’insegnamento del padre Johann Sebastian, soprattutto per l’uso sapiente del contrappunto, la condotta a canone dei soggetti affidati a ciascuno dei due clavicembali e il loro uso in movimento inverso.

La terza e ultima parte del concerto propone all’ascolto tre opere che Mozart scrisse a Vienna fra il dicembre 1790 e il maggio 1791, perciò nel suo ultimo anno di vita. La singolarità di queste tre composizioni sta nel fatto che erano destinate ad un piccolo organo automatico a rullo (Orgelwalze), con due registri di flauto, posizionato dentro un orologio meccanico, il quale, allo scoccare delle ore collegava l’organo al rullo dentato su cui era trascritta la musica, e questo azionava delle leve che aprivano le valvole delle canne corrispondenti alle note. Queste opere furono commissionate a Mozart dal conte Joseph Deym von Stritetz, conosciuto anche come “Müller l’orologiaio”, il quale aveva inserito anche questo strumento automatico all’interno del mausoleo, pieno di oggetti curiosi e creazioni a cera, dedicato al feldmaresciallo barone von Laudon, celebre per aver combattuto vittoriosamente contro i prussiani e i turchi e morto nel luglio 1790. Nessun orologio per il quale Mozart scrisse musica risulta essere sopravvissuto. Ma da una lettera alla moglie Costanza, che Mozart inviò il 3 ottobre 1790, comprendiamo come egli si sforzasse di portare a termine questo lavoro più per senso del dovere, vista l’importanza del committente e della dedica (“se non dovessi farlo per una ragione così importante”), che per considerazione verso lo strumento, nei confronti del quale anzi si espresse così: “se fosse un orologio grande e se la cosa suonasse come un organo allora mi farebbe piacere, ma si tratta solo di piccoli sibili che per me hanno un suono troppo stridulo e infantile.” Nonostante questo, tali composizioni rivestono grande fascino e suscitano interesse e perciò meritano di essere conosciute e fatte risuonare. Noi abbiamo deciso, considerati i limiti dell’originaria destinazione strumentale, dichiarati così esplicitamente dallo stesso Mozart, di dar voce diversa a queste composizioni eseguendole con due clavicembali e potenziandone perciò le caratteristiche espressive intrinseche grazie alle risorse timbriche dei nostri strumenti.
Iniziamo con “Ein Stück für ein Orgelwerk in einer Uhr“ KV 594 (“Un pezzo per un organo automatico dentro un orologio”), che si presenta tripartito, con un Adagio in Fa minore, una sorta di lamento con uso di cromatismi, che fa da cornice ad un Allegro centrale in Fa maggiore. Proseguiamo con l’Andante “für eine Walze in eine kleine Orgel” KV 616 (“per un cilindro in un piccolo organo”) in Fa maggiore, che propone un disegno dal ritmo puntato, che si ripete in diverse forme, alternato a rapidi passaggi.
Terminiamo infine con l’Allegro e Andante (Fantasia) “für eine Orgelwalze” KV 608 (“per un organo automatico”) in Fa minore. Anch’esso è in realtà tripartito, poiché l’Allegro iniziale in Fa minore, che contiene una Fuga centrale a 4 voci, è seguito da un Andante in Lab maggiore che poi torna al “Tempo primo”, presentandosi di nuovo con una fuga nella parte centrale e concludendosi infine nella tonalità minore di partenza.

ClassicaLive pubblica eventi presenti sul web o su segnalazione diretta degli enti organizzativi o degli artisti. Ti suggeriamo di consultare sempre i canali ufficiali per essere aggiornato sugli eventi di tuo interesse.

Stai cercando un evento?

Su ClassicaLive è possibile esplorare una vasta gamma di spettacoli, concerti e festival in tutto il nord Italia. La piattaforma offre la possibilità di cercare eventi in base a diversi criteri: potete consultare l'elenco di tutti gli artisti o compositori per trovare gli eventi in cui si esibiscono, cercare eventi in un luogo specifico o scoprire rassegne musicali in corso.